Mantova, insieme a Parma e Ferrara, si inserisce in una sorta di triangolo d’oro della gastronomia padana. E la cucina mantovana racchiude i tratti caratteristici della cucina di corte, ma anche quelli della cucina tradizionale contadina dei giorni di festa e quelli non meno invitanti e stuzzicanti del desco dei conventi. I piatti tipici del territorio mantovano hanno da sempre trovato il giusto connubio tra una grande genuinità contadina ed una elaborata aristocratica creatività, la stessa che ha reso grande la città di Mantova agli occhi del mondo. Per quanto riguarda i primi piatti della gastrnomia mantovana, il risotto “alla pilota” è un pilastro della cucina locale e prende il nome il suo nome dalla ‘pilatura’ del riso, cioè dai grandi mortai usati nelle fasi di depurazione del chicco. Nella ricetta tradizionale il riso è preparato con le tipiche salamelle mantovane, salsiccia fresca unita al riso dopo essere stata sgranellata con una forchetta o mestolo (di legno) e fatta ‘sbricciolare’ sulla padella a fuoco moderato. Non si può parlare della tradizione gastronomica mantovana senza parlare dei famosissimi Tortelli di zucca, preparati con la zucca cotta al forno, arricchita e illeggiadrita dalla mostarda e dal sapore degli amaretti sbriciolati. Un posto d’onore meritano sicuramente anche gli agnolini mantovani, serviti come antipasto in una piccola terrina di brodo e che si distinguono dai tortellini bolognesi proprio per il modo in cui vengono serviti e gustati. Un discorso a parte meritano i dolci, capeggiati dalla sbrisolona, una specialità rustica che ormai da tempo ha valicato i confini locali e viene esportata come il dolce più tipico di Mantova. Esistono poi anche specialità pasticcere di alto livello come la Millefoglie e la torta Elvezia, che risentono forse di influenze austroungariche.